Le missioni in Licia
Nell’estate del 1975, Fernanda de’ Maffei e i suoi allievi svolsero la prima missione di studio nella zona sud-occidentale della Turchia affacciata sul mare Egeo, corrispondente all’antica regione della Licia. L’obiettivo della ricerca era quello di delineare una visione d’insieme della cultura artistica bizantina di quel territorio. Infatti, in precedenza, la Licia era stata indagata prevalentemente per le sue testimonianze ellenistiche e romane, con scarsa attenzione all’epoca post-classica, benché i suoi monumenti avessero avuto un ruolo determinante per lo sviluppo dell’architettura dell’impero d’Oriente nel V e VI secolo.
Nel corso della prima spedizione – cui presero parte Claudia Barsanti, Marina Falla, Gianclaudio Macchiarella e l’architetto Roberto Natalucci – si percorse l’area compresa tra Fethiye e Antalya. Il gruppo poté esaminare con attenzione la fase medievale della vita di tutti gli insediamenti antichi della regione, realizzando planimetrie e un numero considerevole di fotografie. Molti degli edifici paleobizantini ripresi in queste foto furono studiati per la prima volta in modo approfondito proprio in quell’occasione.
La seconda missione si svolse nel 1981, allo scopo di riesaminare alcuni complessi monumentali ancora inediti, in particolare quello di Sidyma, e di avviare la campagna fotografica e lo studio di nuovi siti, come quello, assai problematico, di Dereağzı.
Le chiese della Licia, in particolare quelle di Antalya, furono indagate anche nel corso di sopralluoghi, in parte coincidenti con le missioni CNR, svolti nel 1980, 1981 e 1986 da Giulia Grassi insieme a Claudia Barsanti, Alessandra Guiglia e Rossana Avruscio.
Un nuovo viaggio specificamente mirato a studiare le architetture dell’area montuosa di quel territorio si tenne ancora sotto la guida di Fernanda de’ Maffei – con la partecipazione di Italo Furlan, Antonio Iacobini, Enrico Zanini e Andrea Paribeni – nel 1997, a distanza di ventidue anni dalla prima missione.