Katia Ballacchino

Insegnamento:
Metodologia della ricerca applicata ai beni DEA (M-DEA/01)

e-mail:
kballacchino@unisa.it

 

Katia Ballacchino

 

PhD in Etnologia e Etnoantropologia presso Sapienza Università di Roma. È Professore Associato nel settore scientifico M-DEA/01 presso il DISPS dell’Università degli Studi di Salerno. È stata titolare di corsi di discipline demoetnoantropologiche in diverse Università. Oggi insegna Antropologia Culturale, Antropologia dei Patrimoni Culturali, Etnografia e spazi digitali presso i corsi di Laurea Triennale e Magistrale del DISPS dell’Università degli Studi di Salerno e Metodologia della ricerca applicata ai beni DEA presso la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici della Sapienza. Dal 2003 svolge numerose ricerche etnografiche per istituzioni, locali e nazionali, Ministeri e Università e lavora a campagne di ricerca scientifica e catalogazione sui beni DEA, soprattutto in relazione alle candidature UNESCO relative al Patrimonio Culturale Immateriale. Alcuni interessi di ricerca sono: PCI, Beni culturali, Politiche dell’identità culturale legate alle pratiche di patrimonializzazione dei beni DEA nei territori locali, nelle loro dislocazioni migratorie e in rapporto alle istituzioni a partire dalla Convenzione UNESCO (2003) e Convenzione di Faro (2005). È membro di Redazione e Referee di Riviste Scientifiche di Classe A. È autrice di numerosi saggi e articoli in riviste scientifiche, monografie, curatele e contributi in volumi nazionali e internazionali.

 

Programma: 

Il corso si concentra sulla metodologia della ricerca etnografica applicata ai beni demoetnoantropologici e ha come oggetto principale la riflessione intorno alle rappresentazioni delle culture e ai loro diversi usi alla luce del recente e importante dibattito sul patrimonio culturale immateriale che vede spesso gli antropologi agire in prima linea o a posizionarsi nei complessi processi studiati.

Attraverso l’analisi di numerosi casi etnografici relativi a diversi territori del centro sud dell’Italia e oltre si riflette sugli strumenti metodologici fondamentali della ricerca sul campo e sul sempre rinnovato posizionamento dell’antropologo quando lavora sui beni etnografici in tempi di Convenzioni internazionali (Convenzione UNESCO 2003, Convenzione di Faro 2005).

L’esame si svolgerà in forma orale e scritta attraverso la discussione di una tesina – da inviare alla docente almeno una settimana prima dell’appello di esame – che mostri una riflessione su un lavoro di ricerca etnografico svolto su un caso di studio concordato con la docente, o su uno o più aspetti metodologici approfonditi durante il corso. La tesina dovrà essere prodotta a partire dallo studio degli articoli e dei volumi forniti dalla docente come testi di esame.

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