Progetti di Terza Missione Indirizzi strategici

Sapienza per la Memoria. 1938. L’applicazione delle Leggi Razziali nella Regia Università “La Sapienza”.

Terza missione indirizzo strategico – Iniziative di promozione della memoria della Shoah

Sapienza per la Memoria. L’applicazione delle Leggi Razziali nella Regia Università “La Sapienza

PI: Serena Di Nepi
serena.dinepi@uniroma1.it

Sapienza per la Memoria prende le mosse dal lavoro in corso sull’applicazione delle leggi razziali in Sapienza e intende valorizzare i dati emersi dalla consultazione degli archivi del nostro Ateneo. Il materiale inedito, confluito in un portale online e open access lanciato il 26 gennaio 2023, rappresenta un patrimonio straordinario per comprendere l’impatto del 1938 sulla comunità universitaria e, più in generale, sulla società italiana. Il portale è una base di partenza per un lavoro di sensibilizzazione sui temi-chiave dell’antisemitismo, del razzismo, della diversità, della presenza delle minoranze e dei diritti umani. Questo progetto consentirà di ampliare la fruibilità della documentazione attraverso risorse digitali (Pillole di Memoria, Percorsi di Memoria, podcast) e un premio per lavori basati sul portale. L’approccio interdisciplinare consentirà l’elaborazione di percorsi didattici, itinerari di esplorazione sui modelli di costruzione e narrazione dell’antisemitismo fascista, sul pregiudizio e sulle discriminazioni fino ai nostri giorni Si prevede un ampio coinvolgimento della comunità Sapienza, che sarà garantito dal coordinamento delle iniziative tra la Scuola Superiore di Studi Avanzati, Dipartimenti di area umanistica e medica, l’Archivio di ateneo e il Centro CREA. Verranno attivati tirocini per gli studenti Sapienza, mentre le iniziative rivolte alle scuole si configureranno anche nella forma di PCTO, con attività da svolgersi in due scuole romane. Obiettivo primario sarà quello di promuovere un senso di consapevolezza rispetto all’esercizio della memoria come pratica di cittadinanza, in una prospettiva volta ad indagare il senso “del dopo” come momento di crescita e di maturazione dei valori democratici. Il progetto si muove nella cornice dell’Accordo Quadro per la Memoria della Shoah del 2021 e si avvale della partecipazione di istituzioni ebraiche locali e nazionali.

Portale del progetto: https://1938-sapienza-leggirazziali.it/Sito/

Componenti Sapienza del progetto
Gilberto Corbellini, Mattia Crespi, Marco Di Maggio, Umberto Gentiloni Silveri, Andrea Guiso, Umberto Longo, Silvia Marinozzi, Orietta Ombrosi, Livia Ottolenghi, Franco Piperno, Elettra Stimilli, Elena Valeri

Collaborazioni esterne
Fondazione Museo della Shoah; Comunità Ebraica di Roma; Alicubi SRL

L’applicazione delle Leggi Razziali nella Regia Università “La Sapienza” invita alla presentazione del portale “Sapienza 1938” e dei tirocini curriculari.

L’UNIVERSITÀ DI ROMA E LE LEGGI RAZZIALI: IL PORTALE “SAPIENZA 1938”
Federico Goddi e Manuele Gianfrancesco

CALENDARIO DELLE LEZIONI
14 novembre 2023, ore 12-14 | Aula Chabod
Corso LM 19 Editoria e Scrittura

21 novembre 2023, ore 18-20 | Aula B9
Corso LM 19 Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione

28 novembre 2023, ore 14-17 | Aula 2
Corso LM 85bis Scienze della Formazione Primaria

29 novembre 2023, ore 12-13 | Aula P2
Corso L 20 Comunicazione pubblica e d'impresa

13 dicembre, ore 9-12 | Aula Chabod
Corso L 42 Storia Antropologia Religioni
LM 84 Scienze Storiche

Avviso di selezione per i tirocini curricolari “Portale 1938” Scadenza: 30 gennaio 2024

Sono aperte le iscrizioni alla prima edizione del progetto di tirocini sul Portale 1938. L’iniziativa è promossa e organizzata dal Progetto di Terza Missioni Indirizzi Strategici 2023 L’applicazione delle Leggi Razziale nella Regia Università La Sapienza, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah di Roma. L’iniziativa è valida per il conseguimento di crediti da 3 a 6 nelle attività di tirocinio secondo questo schema:

  • L42 - Storia, Antropologia, Religioni: 6 CFU
  • LM19 - Editoria e Scrittura: 4 CFU
  • LM19 - Gender studies, culture e politiche per i media e la comunicazione: 3 CFU
  • LM19 - Media, comunicazione digitale e giornalismo: 3 CFU
  • LM84 - Scienze storiche: 4 CFU

Previa verifica scritta con i/le Presidenti di ciascun CdS  e nel rispetto del regolamento specifico, è possibile prevedere l’attribuzione di CFU per altre attività formative anche per altri CdS.

Sono a disposizione venti posti (di cui almeno 5 riservati a studenti e a studentesse dei corsi di laurea triennale) e i/le candidati/e verranno selezionati/e tenendo conto della media ponderata dei voti. Il conseguimento di 18 CFU in Storia contemporanea (M-Sto/04) e/o in Storia moderna (M-Sto/02) è prerequisito per l’accesso alla selezione. Il conseguimento di almeno 6 CFU di un corso avanzato di Storia contemporanea (M-Sto/04) e/o Storia moderna (M-Sto/02) costituisce titolo preferenziale. Per gli studenti e per le studentesse iscritti/e ai Corsi di Laurea magistrale, i crediti possono essere stati conseguiti anche nel percorso di studi triennale.

Lo scopo del progetto è introdurre gli studenti e le studentesse alla metodologia della ricerca storica nel lavoro su un concreto caso di studio e nel confronto con i nuovi strumenti delle digital humanities. I/le tirocinanti collaboreranno all’attività di ricerca e schedatura e all’implementazione del Portale 1938: https://1938-sapienza-leggirazziali.it/Sito/fonti.php

Il corso prevede una parte teorica, con quattro lezioni in presenza (di cui due svolte nella sede della Fondazione) e una parte laboratoriale sulle carte d’archivio. Tutte le lezioni curriculari si svolgeranno in presenza e non è prevista la didattica mista on-line. La frequenza delle lezioni è obbligatoria con verifica della presenza tramite raccolta firme ed è prevista al massimo un’assenza. Gli orari e le aule di lezione saranno comunicati agli idonei entro il 15 febbraio. La data di avvio del progetto è prevista per l’inizio del secondo semestre.

Per info:
federico.goddi@uniroma1.it
manuele.gianfrancesco@uniroma1.it

Leggi il Bando

Abitare il patrimonio scomodo a Roma fra cancel culture e difficult heritage

PROGETTO DI TERZA MISSIONE
“ABITARE IL PATRIMONIO SCOMODO A ROMA FRA CANCEL CULTURE E DIFFICULT HERITAGE”

Responsabile della ricerca: Professoressa Anna Iuso
Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo

Il progetto, partendo dalle nozioni di Cancel Culture e Difficult Heritage, vuole proporre una riflessione di ampia portata inerente al rapporto tra riscrittura della storia, monumenti e spazi pubblici. La complessità e la densità della stratificazione storica del contesto di Roma costituiscono terreno privilegiato per pensare le declinazioni locali del concetto di Cancel Culture, facendo emergere la necessità di convivenza pacifica di diverse compagini sociali, in relazione dialettica dal punto di vista etnico, storico o religioso, che non può attuarsi, se non attraverso le modalità complesse e sfumate di uso e valorizzazione del Difficult Heritage, quel patrimonio che, inscritto nello spazio pubblico, pone difficoltà di gestione perché portatore di ideologie considerate non più attuali o condivisibili. Più che con la Cancel Culture proprio perché luogo di grande centralità storica, religiosa e artistica, Roma si confronta col Difficult Heritage, col proprio complesso e culturalmente controverso patrimonio, rappresentato in particolare dal lascito fascista, che si esprime negli spazi monumentali, in quelli quotidiani, pubblici e privati. Attraverso il coinvolgimento di musei, spazi espositivi, scuole, associazioni, organizzazioni di quartiere il progetto si propone di conseguire un impatto concreto sulla cittadinanza offrendo una serie di iniziative e prodotti (esposizioni museali, seminari, piattaforme educative, pacchetti di attività didattiche, tavoli partecipativi, percorsi territoriali, prodotti audiovisivi, "Atlante del Patrimonio Scomodo") che consentano un'analisi partecipativa dei processi di costruzione, cancellazione e riscrittura della memoria dei luoghi, la cui portata culturale e simbolica è continuamente rinegoziata e risemantizzata in funzione delle rivendicazioni identitarie di coloro che li abitano.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, il Centro interdipartimentale di ricerca DigiLab, l’Associazione Renovatio, l’Architetto Maria Michela L. Pepe, la Ditta Logos, l’Associazione della Comunità Eritrea a Roma e nel Lazio, l’Associazione Giovani Musulmani d’Italia (sede di Roma), l’Associazione Presidi del Lazio, il Teatro San Carlino.

Per maggiori informazioni, scrivere a:
patrimonioscomodo@gmail.com

Referente scientifico: anna.iuso@uniroma1.it
Coordinamento: michela.buonvino@uniroma1.it; carmelo.russo@uniroma1.it

Pagina Facebook: Abitare il patrimonio scomodo a Roma
Pagina Instagram: patrimonioscomodo

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